Quando si parla di ecopelle, di similpelle e di pelle rigenerata si fa spesso molta confusione: vediamo che differenza c’è!
Oggi vedremo cos’è e come è fatta la pelle rigenerata. Per capire la reale portata di questo tipo di “pelle” (vedremo dopo quanto è giusto e quanto è sbagliato fare questa associazione) è però molto utile vedere velocemente quali sono i principali tipi di “pelle” che si possono trovare sul mercato in base alla loro sostenibilità. Prima di arrivare alla pelle rigenerata, dunque, vedremo cos’è l’ecopelle e cos’è la similpelle.
Abbiamo deciso di creare questa breve guida perché non di rado i clienti che arrivano sul nostro e-commerce per acquistare dei prodotti per la pulizia della pelle hanno delle difficoltà nel capire con quale tipo di pelle sono confezionate le loro scarpe, i loro divani, le loro borse e via dicendo. Così facendo, però, si rischia di acquistare il prodotto per la pulizia della pelle sbagliato!
Cos’è l’ecopelle?
Moltissime persone sono convinte di conoscere bene il significato del termine ecopelle. A differenza della pelle rigenerata, infatti, l’ecopelle è tra noi da tanto tempo. Ma occhio, l’ecopelle non è affatto la cosiddetta pelle “vegana”, e non è nemmeno una finta pelle. Si tratta a tutti gli effetti di pelle animale, e quindi di cuoio, il quale viene però definito ecologico – e da qui quindi il termine ecopelle – in quando prodotto con un impatto ambientale estremamente ridotto, così come stabilito dalla norma UNI 11427:2011 “Cuoio – Criteri per la definizione delle caratteristiche di prestazione di cuoi a ridotto impatto ambientale”.
Qual è quindi l’ecopelle? Ebbene, di fatto tutta la pelle che esce dalle concerie italiane è a tutti gli effetti ecopelle, essendo conciata senza l’uso di sostanze tossiche, nonché con il riciclo dei materiali di scarto. Questo perché, molto semplicemente, nel nostro Paese ci sono delle normative piuttosto stringenti, che rendono i pellami made in Italy non solo di alta qualità, ma anche sostenibili. Va sottolineato, infatti, che la maggior parte della pelle lavorata dall’industria conciaria è già di per sé un materiale di scarto.
L’ecopelle, quindi, non è similpelle. Ma cos’è quest’ultima, e come si differenzia dalla pelle rigenerata?
Cos’è la similpelle
La similpelle è effettivamente pelle finta: in questo materiale, quindi, non c’è traccia di pelle animale. Questo non significa però che la similpelle possa essere definita sostenibile. Al contrario: si tratta infatti di un materiale che viene prodotto a partire dalla plastica, e quindi di fatto dal petrolio. Si può parlare di similpelle sostenibile, quindi, solo a patto di avere a che fare con dei polimeri riciclati. In ogni caso, ovviamente, la similpelle non può presentare le caratteristiche peculiari e inimitabili della vera pelle, pur presentando – nei casi migliori – una buona alternativa.
Cos’è la pelle rigenerata?
Non ci resta che capire cos’è la pelle rigenerata. Si tratta di pelle prodotta non dalla “rigenerazione” di vecchi capi in pelle, quanto invece di una pelle realizzata a partire dagli scarti di lavorazione dell’industria della pelle. Questi “pezzetti” di pelle vengono quindi triturati e mescolati insieme a dei leganti come gomma e lattice, per poi subire una pressatura: di fatto, la produzione della pelle rigenerata è simile a quella della carta.
La pelle rigenerata, dunque, è costituita per circa la metà da vera pelle, e per la parte restante di materiali di altra natura. Esistono pellami rigenerati di qualità buona, che possono essere impiegati per il confezionamento di borsette o di divani, pur non raggiungendo il livello qualitativo della vera pelle. Il costo della produzione della pelle rigenerata, in ogni caso, è inferiore a quello della pelle propriamente detta.
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